«E forse ombre lo siamo davvero, caro signore. Guardi il finestrino. Cosa ci vede? Siamo in un tunnel e fuori c’è solo buio e se intravede dei riflessi... sono i nostri. Sono i nostri volti che si specchiano in quei vetri. E così corre la nostra vita. Su questa terra siamo soli e tutto ciò̀ che vediamo riflesso nel buio non è altro che la nostra immagine. Quando si arriva ad una stazione un pezzo della vita è passato e, prima o poi, si arriverà̀ al capolinea. A quel punto il treno ripartirà̀ senza di noi e su quei vetri ci saranno le ombre di altri. Di noi resterà̀ solo ciò̀ che avremo saputo regalare agli altri. Una volta che il nostro viaggio sarà̀ finito tutti saremo nient’altro che ricordi. Se di noi qualcosa resterà̀ sarà̀ solo nei pensieri di chi vorrà̀ ricordarci, ma saremo soli. Moriremo da soli e lo faremo solamente noi, per sempre. Nessuno potrà̀ accompagnarci oltre e il nostro viaggio, soltanto il nostro, sarà̀ finito per sempre. Ecco perché́ trovo giusto lasciare agli altri qualcosa di noi finché ne siamo in grado. L’uomo è un essere davvero speciale. Può̀ arrivare a sentimenti di una profondità̀ sconvolgente, può̀ amare fino alla fine della vita e lo può̀ fare solo perché́ è la sua dote migliore. Sarebbe un vero peccato sprecare questa capacità con il desiderio di avere sempre qualcosa in cambio.»
Da “La metropolitana dentro”. Racconto dei tre tulipani.
dipinto dell’Artista Marco Furri - Brescia
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