Come incerto saltimbanco

 

Come incerto saltimbanco

Cammino su una corda

Tra le nuvole di una vita sospesa

E il destino che il circo mi ha costruito.

Percepisco l’arrivo

Ma non voglio guardarlo.

Ricordo a malapena la partenza

Smarrita in questa nebbia.

Confuso nei meandri degli errori,

Oscillo, mi riprendo, mi raccolgo…

Non ho che le mie forze come guida.

Forse son salito troppo in alto,

Ma non provo paura,

Di certo non ancora.

Eppure, tra le grida della platea,

Ho perso il senso di questa esibizione.

Mio Dio…

Se avessi avuto il coraggio di volare

Come l’uomo del cannone !

Ora non avrei solo questa fune

Su cui posare i miei passi.




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L’ultima lacrima di Ulisse