Le Forsizie

 

Come si rinnova questa Primavera antica

Che da sempre grava sui miei gesti

Come un fardello di inutile solitudine.

Indocile ai lacci dell’inconscio

Lei rinvigorisce le mie colpe

E rallenta la mia morte,

Lei mi stringe nei suoi pugni

Ma fiorisce le mie notti,

Lei mi sfinisce nell’attesa...

Eppure ancora la ritrovo.

Dunque mi appartiene.

E invece tu… 

Tu che passi i tuoi occhi smarriti

Sui ritagli dei miei giorni

Tu che mi appari nelle notti svigorite

E nei sogni corrosi dalla consuetudine

Dove sei tu ?

Ho cercato il mio pensiero migliore

Aspettandoti tra i meandri del possibile.

Dove sei tu ?

Le forsizie han già perso il colore

Ed io non ti ritrovo.


TERZO PREMIO al quarto concorso “Racconti e Poesie di Primavera. Bologna, 31 luglio 2010



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L’ultima lacrima di Ulisse