Occhi da vetrina
Ho ritrovato questi occhi, una mattina,
Scavando nel mio giardino svigorito,
Tra cumuli di germogli disillusi
E grovigli radicati di utopie.
Li terrò con me senza chiedermi altro,
Per far discorsi con loro la notte
E districare parole mai dette.
Li metterò accanto al mio libro di ricordi irrisolti
Perché mi richiamino alla memoria
Quell’oneroso prezzo di errori
Che forse non avrei pagato.
Li guarderò con rimpianto
Perché sono occhi da vetrina
Ed io non li avevo visti.
Ogni giorno,
Per dissetare la mia ansia di ritorni,
Berrò con loro l’ambrosia dell’illusione.
Ogni notte,
Mi chiederò come abbia potuto perderli
Così profondi nella mia terra.
Ecco... di certo mi aiuteranno a capire
Perché io non abbia mai amato come avrei voluto.
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