Il mio semplice mare

 

Se, accanto a te,

Potessi afferrare i miei affanni,

Come questa sabbia tra le dita

Li vedrei disperdersi al vento

Dei miei conflitti giovanili.

Se, dentro di te,

Potessi immerger la mia ansia

E, nel tuo colore profondo,

Lavare via la mia inquietudine

La vedrei svanire di lontano,

Come le luci delle lampare.

Se, lontano da te,

Potessi sentire le tue parole

Mi parleresti delle stagioni,

Immature e incontenibili,

Che ti affidai in un tempo,

All’alba dei primi rimpianti.

Forse oggi non mi ascolti,

Ma io penso ancora una volta

A quanta parte di me ti ho mostrato,

Confidandoti ogni intreccio ed ogni pena,

E lasciando che la tua vitalità

Districasse la mia esistenza.





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L’ultima lacrima di Ulisse