Lamento d’amore di Ulisse al cane Argo
(L’ultima lacrima di Ulisse)
Amico mio,
Io non so per quali stravolti destini tutto questo accadde.
Se furono Dei noncuranti o instabili capricci del caso
A impugnare i nostri giovanili impulsi.
Io non so quale disegno indifferente
Ci chiese attese e paure
E stagioni inaridite d’angosce.
E’ vero… ti lasciai
Sul baratro di una vita infeconda
E in questo tempo ritrovato
Ora tu porgi i tuoi affanni
A ristoro della mia sete d’amore.
Ecco, per questo patimento io mi chiedo
A cosa valse separarci per essere ricordati.
A quale illusorio arbitrio ci prestammo
Per riaverne null’altro che rimpianti?
Eppure…
Se il nostro tempo insieme vivrà in quest’ultima lacrima
E solo questa pena dovrà parlare di te,
Questo sarà per sempre.
Non ti lascerò a un passato senza storia.
Ti porterò con me nel mio pianto nascosto
E ti preserverò dal buio dell’oblio,
Offrendoti solo ora la vita che non hai vissuto.
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