Le Colonne D’Ercole

 


Brescia Oggi

21 febbraio 2008

Colonne d’Ercole, piccole canzoni di Augusto Funari


L’Oltre. Al di là della pigra banalità quotidiana, dentro un’altra e più viva e aperta verità: quella del sogno e del sentimento. E’ un intenso luogo dell’anima quello che Augusto M. Funari disegna…  Si tratta di versi che intrecciano fantasia autobiografia e Mitologia…. Segni della perenne Odissea di chi sente l’avventura esistenziale come prova, sfida e rischio anche di “errare”. Tentare inedite vie oltre il “limite antico” col passo curioso e “avido” di conoscenza ed esperienza. E’ il bi-sogno di ricomporre opposte tensioni e tentazioni E’ la ricerca di una “mente sicura … Sogni e Miti cantati con sapienti versi e poi spiegati con chiara prosa. Valori saldi e alti come le colonne che Augusto Funari si porta dentro. “


Piera Maculotti




Giornale di Brescia

giovedì, 4 febbraio 2010


Poesie e prose di Funari raccontano agli orfani leggende e antichi miti


Rimanda ai miti classici ed ai ricordi personali, veri antidoti alla spersonalizzazione, la raccolta di poesie "Le Colonne d'Ercole - 20 piccole canzoni di sogni e di miti dall'orlo del mondo" del medico bresciano Augusto M. Funari, dedicata agli orfani russi seguiti dall'associazione Brescia - Tula, alla quale vanno i proventi della vendita del libro. Editrice è l'Associazione Arnaldo da Brescia, che presenta l'opera oggi alle 17 al Caffè Arte e Cultura di via Cremona, 25. Nella silloge troviamo storie e miti raccontati, in forma di poesia e di prosa, per i piccoli orfani che non hanno nessuno che racconti loro delle fiabe; l'autore attinge al suo bagaglio di studi classici e alle letture giovanili dei greci e latini, rivelando la dote, tipica del poeta, di far risuonare nella propria epoca le storie appartenenti al lontano passato. I miti, le divinità, i poeti come Orfeo, le Sirene, la Fenice, assumono nei versi nuovi contorni. La raccolta rimanda all'archetipo di Ulisse; "La mia terra - dice Funari - il mio mare, i miei sentimenti, le mie riflessioni, i ricordi, le nostalgie, le speranze, gli amori. E così ecco alcuni dei miei miti, interiorizzati, vissuti in alcuni dei momenti più delicati della mia vita, dare forma alle sensazioni del momento". L'autore intercala alle poesie alcune prose con linguaggio semplice; così, rileva Elisabetta Selmi nella prefazione, egli rinnova sapientemente l'idea antica del "prosimetron", che alternava infatti poesie a narrazioni o spiegazioni in prosa. Completa l'opera una bibliografia sulle fonti dei miti classici curata da Michela Guglielmi.


Fulvia Scarduelli



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