La morte senza averti accanto...

 

Tutte le sera, ormai,

Quasi per sciocco esercizio di memoria,

Cerco quella sigaretta che non so spegnere

Perché sembra dare dimensione alle tue debolezze

Addormentando l’atroce vuoto della mia ragione.

Amo seguire il suo fumo

Lascio che mi accarezzi il viso

E insinui di un qualche senso quello spazio

Dove la ragione si annulla.

Ha strani tracciati la sua nuvola grigia,

Ripercorre il mio Destino,

Va dove la spinge il respiro,

Ma poi piega e flette i miei polsi.

Ogni notte, in questo modo,

Brucio il futuro dopo averlo invocato.

Gli ingiungo di darmi un altro motivo di vita

Perché il tuo si consuma lentamente.

E così, senza risposta,

Quando il fuoco si spegne tra le mie dita,

La morte senza averti accanto

Guadagna un altro giorno.




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L’ultima lacrima di Ulisse